2023 – 40 anni di censimenti agli uccelli acquatici svernanti in Toscana 


Con il 2023 i censimenti invernali IWC, iniziati nel 1984, hanno raggiunto il ragguardevole traguardo della 40° edizione, che quest'anno ha visto la partecipazione di 150 volontari, soci e simpatizzanti.

In totale sono stati registrati 108.395 uccelli, appartenenti a 84 specie diverse. Le anatre complessivamente hanno registrato circa 43.000 presenze: l'alzavola con 22.900 individui è la specie più numerosa, concentrata soprattutto nei siti del Bientina, del Padule di Fucecchio e nelle paludi maremmane; tra le altre specie di anatre le più diffuse sono state il Germano reale (8.047 esemplari), il Mestolone (2.873) e il Moriglione (2.472).
Notevole la presenza di oche selvatiche, presenti con oltre 3.500 individui , la cui popolazione svernante concentrata principalmente nella Maremma grossetana, comprensorio formato dalla Riserva Naturale Diaccia Botrona, dal Parco Regionale della Maremma, dall'ex-Padule Aperto e dalle Risaie di Principina, rappresenta un contingente di importanza internazionale.
Numeroso anche il Fenicottero presente con un totale di 6.721 esemplari, distribuiti soprattutto nelle lagune costiere maremmane, ma anche nella densamente abitata Piana Fiorentina, dove circa 160 individui sostavano presso gli Stagni di Focognano. Tra gli aironi, gruppo in costante aumento, la specie più diffusa è l'Airone guardabuoi, rilevato con 4.105 esemplari. Anche la Gru ha visto negli ultimi anni un costante incremento, con circa 1.000 esemplari presenti, per oltre l'80% concentrati nel Parco Regionale della Maremma.
Un'attenzione particolare viene ormai da alcuni anni riservata all'Ibis sacro, specie esotica invasiva la cui diffusione genera preoccupazione per il possibile impatto su altre specie, con censimenti mirati ai dormitori: in inverno si raggiungono numeri importanti, con un totale di oltre 1.100 individui registrati, concentrati tra Fucecchio e Valdarno inferiore. Tra le specie di recente comparsa tra l'avifauna toscana, ma diffusosi spontaneamente dalle lagune adriatiche dell'Italia settentrionale, figura il Marangone minore, che ha registrato un nuovo record di presenze con 185 esemplari, distribuiti tra la Val di Chiana, la Piana Fiorentina e il Padule di Fucecchio, dove la specie non era mai stata rilevata negli anni passati in inverno. Interessante la presenza del Piviere dorato, con 2.082 individui, concentrati soprattutto in Diaccia Botrona e nelle aree limitrofe del grossetano. Infine, tra le specie di rapaci legati alle aree umide sono quest'anno degni di nota il Falco pescatore, con un totale di 22 esemplari svernanti, ben 3 esemplari di Aquila anatraie maggiori e 157 di Falco di palude.

Tra le rarità presente una Strolaga maggiore, lungo il litorale di Orbetello.

Le zone umide della Maremma (Padule di Bolgheri, Diaccia Botrona, Parco della Maremma, Laguna di Orbetello e Lago di Burano), nel loro complesso rappresentano l'area principale in regione, con un complessivo di circa 46.000 di uccelli presenti, ma ormai da una decina di anni stanno assumendo una crescente rilevanza il Padule di Fucecchio e il vicino Bientina, dove la disponibilità di zone protette anche se non molto estese, ha portato alla formazione di grandi concentrazione di acquatici,  con un totale complessivo di 23.784 uccelli censiti.

Il sito che ha registrato il più alto numero di presenze è stata la Diaccia Botrona con un totale di 13.803 uccelli seguita in questa classifica, dalla Laguna di Orbetello con 12.557, dal Padule di Fucecchio con 12.337, dal vicino Bientina con 11.459, e dal Lago di Burano, 7.973.

Sulla base di precisi criteri numerici, che scaturiscono da questi censimenti fatti contemporaneamente su grande scala biogeografica, risulta che la Maremma grossetana, il comprensorio Orbetello-Burano, il Padule di Fucecchio, il Bientina, e il Padule di Bolgheri sono siti di importanza internazionale e nazionale per la conservazione di molte specie.

La realizzazione dei censimenti è resa possibile grazie all'impegno dei soci volontari con supporto di varie strutture pubbliche e private, Parchi Naturali, Oasi, Riserve, Associazioni, Enti Locali e proprietari di aree private: a loro va il ringraziamento del comitato scientifico e di tutto il COT.