Il Fratino nel Parco Regionale della Maremma 


Il fratino, una specie minacciata


Il fratino Charadrius alexandrinus è un uccello limicolo classificato come in pericolo nella Lista Rossa italiana. Le sue popolazioni, infatti, si sono molto ridotte negli ultimi decenni in tutte le regioni, compresa la Toscana. Il Centro Ornitologico Toscano segue approfonditamente le vicissitudini di questa specie e negli ultimi anni ha avviato una collaborazione mirata con il Parco della Maremma per identificare e condurre le azioni necessarie per la sua conservazione. In tutto il suo areale il fratino è minacciato dalla trasformazione delle spiagge a fini turistici, dal disturbo causato da diverse attività umane sulle spiagge, dall'alterazione dei cicli idrologici negli ambienti lagunari, dall'erosione dei litorali e, localmente, dalla predazione.

Il fratino è un uccello di piccole dimensioni (15 cm di lunghezza e 30-60 g di peso) che depone le sue uova, quasi sempre tre, in una buchetta del terreno lungo le spiagge o su banchi di fango asciutto. L'incubazione dura circa quattro settimane e altrettanto lo sviluppo dei piccoli, che a poche ore dalla nascita sono in grado di muoversi e alimentarsi da sé, spostandosi anche a centinaia di metri dal nido ma rimanendo sempre dipendenti dalle attenzioni dei genitori per la difesa dai predatori, la termoregolazione e altre necessità.

Il periodo di nidificazione va da aprile (marzo) fino ad agosto, ma è fortemente influenzato dal disturbo umano che in molte spiagge induce i fratini ad abbandonare l'area di riproduzione già a metà maggio o a inizio giugno. In questo modo i fratini perdono la possibilità di deporre ulteriori covate, ammesso che la prima sia andata a buon fine.


Il fratino nel Parco

Il Parco della Maremma, con le sue spiagge naturali e zone umide salmastre, rappresenta un'area cruciale per il fratino in Toscana. In particolare, negli ultimi anni, è stato una delle tre aree in cui questa specie si è riprodotta regolarmente. In un recente passato, l'importanza di quest'area per la sua nidificazione era ancora maggiore, prima che l'erosione costiera cancellasse bellissimi ambienti intorno a Bocca d'Ombrone dove i fratini si riproducevano numerosi.

Le attività di monitoraggio e ricerca svolte in quest'area sono state finalizzate principalmente a individuare quali siano attualmente le zone del parco più importanti per la nidificazione del fratino e quali i fattori che ne riducono il successo riproduttivo.

Il numero di coppie di fratino nidificanti nel Parco è variato negli ultimi anni tra 3 e 6, ma il numero di nidi (il fratino può nidificare più volte nel corso della stagione) è stato anche di 10. Quello del Parco è uno dei pochi tratti di litorale toscano dove la nidificazione del fratino si protrae fino a luglio e agosto: altrove la calca turistica li scaccia talvolta già a maggio!

Inoltre, le particolari condizioni che si verificano nel Parco, con un'ampia disponibilità di zone umide, in estate favorisce la formazione di raduni di fratini che hanno finito la riproduzione e devono affrontare l'importante periodo della muta del piumaggio: le vecchie penne abrase dalla sabbia e dal vento cadono e vengono sostituite da quelle nuove. Ecco allora che diverse decine di fratini si raggruppano qui dove tranquillità e abbondanza di cibo forniscono le condizioni migliori per rinnovare il piumaggio.


Minacce e conservazione

Il fratino solitamente nidifica a 20-40 m dalla riva del mare; una fascia molto stretta dove, nel caso di spiagge turistiche, la presenza di bagnanti può essere molto numerosa. Nel parco, anche se hanno un assetto naturale, le spiagge sono particolarmente frequentate nei tratti più vicini agli accessi principali ed i fratini, pertanto, pongono il loro nido lontano da questi. Negli anni però si è visto che anche in queste zone raramente riuscivano a portare a termine la nidificazione a causa del disturbo antropico, comunque presente. Questo può causare il fallimento o l'abbandono del nido oppure facilitare la predazione delle uova. Dal 2020 si è provveduto a delimitare con pali e corda un tratto di spiaggia idoneo ma soggetto a disturbo: in questo modo i fratini hanno nidificato più volte all'interno del recinto così creato e quasi tutte le uova hanno prodotto un pulcino!


Le zone di nidificazione sono rappresentate spesso dai tratti di spiaggia più larghi, con vegetazione rada e qualche legno spiaggiato, che offrono buone possibilità di mimetizzare il nido, lasciando allo stesso tempo, al fratino la possibilità di controllare visivamente l'ambiente circostante mentre cova. Questo sarebbe invece impossibile nel caso in cui la vegetazione fosse densa o il materiale legnoso spiaggiato troppo abbondante. La disponibilità di zone idonee alla nidificazione è molto variabile negli anni, perché l'azione del vento e del mare modifica continuamente le spiagge. Questo dinamismo è un fenomeno naturale che nelle spiagge turistiche è annullato, o quasi, dagli interventi compiuti ogni anno dall'uomo. Nel Parco invece esso è aumentato dell'erosione costiera che rimodella continuamente l'arenile, con tratti in forte arretramento, altri in accrescimento (anche se spesso temporaneo) per deposizione e altri in cui, sebbene in arretramento, le lingue formate dal vento spingendo la sabbia verso l'interno possono ospitare il nido del fratino.

Il fratino nidifica anche nelle zone che in inverno si allagano ma in primavera/estate si presentano come distese di fango asciutto.

Dopo la schiusa i pulcini lasciano subito il nido e possono spostarsi anche a grande distanza. Sono batuffoli di pochi grammi, velocissimi e bravissimi a nascondersi contando sul loro piumaggio mimetico. Piccoli come sono, però, corrono molti rischi! Nel parco, in particolare, l'alta densità di predatori causa un'elevata mortalità. Anche mareggiate e temporali causano qualche perdita, così come alcuni comportamenti sbagliati da parte dell'uomo.


La vita segreta del fratino

Quando hanno il nido, i fratini fanno di tutto per non farsi vedere dagli uomini e dai predatori contando sulla colorazione mimetica e su comportamenti elusivi. Così quando si avvicinano persone, volpi o cornacchie, si allontanano di soppiatto in modo da non farsi vedere e non rivelare la posizione delle loro preziose uova, lasciando il nido sguarnito fino a quando il pericolo non è passato. Ma nei confronti di altre specie, come lepri o diverse specie di uccelli, si dimostrano aggressivi oppure cercano di allontanarle dal nido distraendole.





Impariamo a condividere la spiaggia con il fratino


È possibile andare al mare, stare sulla spiaggia, godere di un litorale magnifico senza danneggiare il fratino e il suo ambiente?! Certo! Bisogna però prendere consapevolezza che non ci si può comportare ovunque allo stesso modo e che in certi luoghi bisogna avere delle attenzioni particolari per poter godere della loro bellezza selvaggia.

Il fatto che il fratino, le sue uova e i suoi pulcini puntino tutto sul mimetismo e su comportamenti elusivi per poter sopravvivere nel loro habitat, praticamente privo di nascondigli, fa sì che la maggior parte delle persone non si renda neppure conto della loro presenza. Così come non si rende conto della fragilità degli ambienti dunali e lagunari, dove il semplice calpestio o altri comportamenti sbagliati, possono portare ad un forte impoverimento di luoghi e ambienti bellissimi. È un privilegio poter frequentare queste aree: ricordiamocene.







Tutelare il fratino, tutelare le dune!

Nella maggior parte delle spiagge italiane gli ambienti dunali sono stati distrutti totalmente o ridotti alle sole dune fisse, quelle più alte e più interne: la spiaggia è stata completamente livellata, eliminando tutti gli ambienti naturali che si trovano tra le dune fisse e il mare.

In questa fascia, profonda pochi metri, vivono organismi adattati a vivere nelle condizioni estreme che qui si verificano (scarsità di nutrienti e di acqua dolce, salinità elevata, venti forti, mareggiate, grandi escursioni termiche giornaliere) e che cambiano rapidamente man mano che ci si allontana dal mare. Il fratino è la bandiera di questi ambienti, dove vivono specie bellissime, da osservare con rispetto e ammirazione!



Resta sulla battigia

Su spiagge così belle, dove la natura fa il suo corso, camminando nella parte alta della spiaggia si possono inavvertitamente distruggere nidi, calpestare pulcini di pochi giorni e costringere i genitori ad abbandonare per lungo tempo uova e pulcini che hanno invece bisogno di loro. Calpestare le piccole piante che stanno germogliando nella sabbia, poi, riduce molto la vegetazione, soprattutto nel periodo primaverile-estivo quando la vegetazione si sviluppa: il calpestio è uno dei principali problemi di conservazione per l'intero ecosistema dunale.

Però, quando sei sulla battigia, se osservi dei pulcini di fratino nutrirsi sulla riva del mare, mantieniti a distanza e lasciali tranquilli!








Il cane non può entrare nel parco

Il regolamento del parco vieta di portare cani nel parco, perché anche il cane più educato può causare disturbo alla fauna. Una delle specie più danneggiate dai cani è proprio il fratino che si allontana dal nido non appena ne vede uno. Inoltre, alcune malattie possono circolare tra gli animali selvatici e i cani: meglio tenerli separati!










Non spostare i legni

Il legname depositato dal mare non è un rifiuto ma è una componente importante degli ecosistemi dunali. I legni trattengono la sabbia spostata dal vento, contribuendo a rafforzare la spiaggia prima e le dune poi. Inoltre, decomponendosi danno rifugio e nutrimento a molti organismi che vivono solo in questi ambienti. Spostandoli quindi si contribuisce all'impoverimento dell'ambiente e, per di più, si può inavvertitamente distruggere un nido di fratino! Per questo nel parco è proibito spostarli e utilizzarli per costruire capanni. A maggior ragione è vietato utilizzare legname per accendere fuochi e falò, che possono essere causa accidentale di incendi. Considera, inoltre, che un falò notturno disturba gli abitanti della spiaggia anche a grande distanza da dove viene acceso.









Non toccare uova e pulcini!

Se ti imbatti in un nido o osservi dei pulcini, allontanati senza toccare niente! Segnala la tua osservazione al parco chiamando i guardiaparco al numero +39 333 6191686 e indicando la tua posizione. Ricordati che non hanno bisogno del tuo aiuto ma solo di essere lasciati tranquilli: quindi allontanati di almeno 50 m.

Evita assolutamente di inseguire i pulcini (magari per fare una foto) e non prenderli per nessun motivo!!


Pesca

Ami e lenze costituiscono un pericolo mortale per il fratino e altri uccelli limicoli che si alimentano sulla battigia. Se ti piace pescare, non abbandonare mai questo materiale!

Se osservi fratini alimentarsi sulla battigia, non gettare loro le tue esche: magari le mangeranno ma non è detto affatto che sia il cibo migliore per loro!! Non è mai una buona idea dare da mangiare agli animali selvatici ed è per questo che non è consentito farlo all'interno del parco.





Rifiuti

Sulla spiaggia troviamo spesso rifiuti abbandonati lì oppure restituiti dal mare: tu non lasciarne mai e, se puoi, porta via quelli che trovi. Ricorda però che vagare tra la vegetazione dunale, anche per raccogliere i rifiuti, può causare danno all'ambiente: contatta il parco per partecipare a giornate di pulizia della spiaggia, organizzate in periodi e secondo modalità rispettose dell'ambiente.

Importantissimo!! Non lasciare mai avanzi di cibo sulla spiaggia: volpi e cornacchie si abituano a nutrirsene; così facendo frequentano l'arenile molto più del normale e possono scoprire con maggior facilità uova e pulcini di fratino predandoli.


Foto di Gabriele Grilli, Luca Puglisi, Valerio Baldeschi