Ibis sacro
CARATTERI GENERALI
Trampoliere appartenente alla famiglia dei Threskiornithidae, di medie dimensioni con il corpo bianco a contrasto con capo, collo, zampe e bordatura delle ali completamente neri.
Gli adulti si distinguono per capo e collo nudi, mentre i giovani, fino ai 3 anni, si distinguono per piccole piume nere screziate di bianco su capo e collo.
Nidifica in gruppi, associandosi spesso ad altri uccelli acquatici coloniali (aironi, spatole e mignattai), mentre al di fuori del periodo riproduttivo trascorre la notte in dormitori comuni condivisi con altre specie. Anche l'alimentazione avviene frequentemente in gruppo.
ORIGINE
E' prevalentemente originario dell'Africa subsahariana e dell'Iraq, dove a tutt'oggi vive.
Nell'antichità era presente come nidificante anche in Egitto, venerato come incarnazione del dio Toth, dove però si estinse definitivamente nel corso del XIX secolo.
DIFFUSIONE
La sua presenza in Europa è il risultato di fughe dalla cattività avvenute a partire dagli anni '70, quando veniva comunemente allevato in giardini zoologici e parchi a scopo ornamentale.
L'areale europeo riguarda principalmente la Francia e l'Italia e, in misura minore, Paesi Bassi e Germania.
La popolazione italiana si è stabilita successivamente a quella francese: le prime segnalazioni di nidificazione sul territorio risalgono al 1989 in Piemonte, ma è a partire dai primi anni 2000 che l'ibis sacro ha intrapreso un'espansione costante in gran parte dell'Italia Centro-Settentrionale
- Presenza in Toscana: Dopo alcune apparizioni di pochi individui sin dagli anni '90 del secolo scorso nella parte settentrionale della regione, ha incrementato la sua presenza dopo il 2015, costituendo il primo nucleo nidificante nel 2017 presso il Lago di Sibolla e il Padule di Fucecchio e, a partire dal 2020, nel Padule di Bolgheri.
Oggi, la specie è sedentaria e nidificante nelle fasce di pianura estesa tra Pisa e Livorno, le bonifiche del Bientina, la Valdinievole e la Piana Fiorentina, ma compie in inverno movimenti dispersivi e stagionali che portano ad un sensibile incremento di individui nelle zone citate e, a presenze sporadiche, in Maremma e Val di Chiana.
HABITAT
Si alimenta in zone umide, prati, aree agricole, campi incolti e non di rado frequenta le discariche.
Nidifica in garzaie miste poste in alberete igrofile o in canneti all'interno di aree umide vicine alle sue aree di foraggiamento.
DIETA
L'Ibis sacro è un opportunista alimentare, poiché si ciba di insetti, crostacei, molluschi, anfibi e piccoli rettili, ma anche rifiuti e parti vegetali. Particolarmente frequente la predazione di un'altra specie aliena, il gambero rosso della Louisiana (
Procambarus clarkii). Sono inoltre riportati casi di predazione su uova e pulcini di altri uccelli acquatici.
SPECIE SIMILI
In condizioni di scarsa visibilità, può essere confuso con la spatola (
Platalea leucorodia) e con il mignattaio (
Plegadis falcinellus).
IMPATTO
È inserito tra le specie invasive a maggior impatto e potenzialmente dannose per le specie autoctone, per le conseguenze che la predazione di uova e nidiacei potrebbe causare sulle popolazioni di altre specie di uccelli acquatici. Inoltre, data la sua adattabilità, potrebbe competere con le specie autoctone per le risorse alimentari e i siti di nidificazione e costituire un'ulteriore minaccia per la conservazione degli anfibi, di cui molte specie sono già in declino.
Foto di Luca Puglisi