Usignolo del Giappone
( Leiothrix lutea)
CARATTERI GENERALI
Appartenente alla famiglia Leiothrichidae, è un piccolo passeriforme inconfondibile per il suo piumaggio vivace che include un becco rosso, un anello perioculare giallo, una gola tendente all'arancione, un dorso verde oliva e ali bluastre.
È di difficile osservazione, in quanto si mantiene quasi sempre nel folto della vegetazione, anche se rimane sempre in gruppi costituiti talvolta anche da diverse decine di individui. Durante il periodo riproduttivo appare meno.
ORIGINE
Proveniente dall'Asia Orientale, è distribuito dalla Cina meridionale e dalla Birmania fino al Kashmir sud-orientale.
DIFFUSIONE
L'usignolo del Giappone è tra le specie più detenute in cattività per scopi ornamentali grazie al suo canto melodioso ed ai suoi colori sgargianti.
La sua diffusione è stata causata da fughe accidentali e rilasci intenzionali, già a partire dall'inizio dello scorso secolo.
- Presenza in Toscana: osservato per la prima volta alla fine degli anni '90 sul Monte Pisano e nei dintorni di Firenze nel 2003, oggi appare una specie in crescita, tendenzialmente stanziale che compie erratismi stagionali in tutte le direzioni. È presente nella Toscana settentrionale in un'ampia fascia che va dal confine della Liguria fino a quella di Arezzo; le aree dove sembra raggiungere le maggior densità sono il Monte Pisano, la Valle del Serchio e la Val di Magra. La sua presenza nei dintorni di Siena, accertata in un recente passato, non è stata successivamente confermata.
HABITAT
Nelle sue zone di origine predilige aree con folto sottobosco in ambiente collinare o montuoso; in Toscana dopo essersi diffuso in boschi e coltivi abbandonati nelle zone collinari e di media montagna viene segnalato anche in boschi e filari densi di pianura ma anche in arbusteti prossimi ai crinali.
DIETA
Prevalentemente insettivora, include anche frutti e nettare.
IMPATTO
L'usignolo del Giappone potrebbe minacciare la biodiversità locale attraverso la diffusione di patogeni e piante esotiche i cui semi possono essere trasportati nel piumaggio o negli escrementi di questi uccelli, alterando gli equilibri ecologici locali. Non solo: è viva la possibilità di entrare in competizione diretta con specie autoctone insettivore, come pettirosso e capinera, riducendo la disponibilità di risorse alimentari per queste ultime, ma anche di dominare vocalmente su intere comunità di passeriformi.
Foto di Luca Puglisi